TWELVE COLOURS AND SYNESTHETIC CELLS: GIANLUIGI TROVESI E UMBERTO PETRIN, DOPO DIECI ANNI, TORNANO INSIEME PER UN NUOVO PROGETTO DISCOGRAFICO

E’ uscito in Italia e all’estero distribuito da Ird e nei migliori store digitali, “Twelve Colours and Synesthetic Cells” il nuovo lavoro discografico – a dieci anni da “Vaghissimo Ritratto” – del duo composto dal sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi e dal pianista Umberto Petrin. Il nume tutelare di riferimento è Alexander Skrjabin (Mosca 1872 – 1915) che i due musicisti “usano” come semplice pretesto iniziale per un dialogo suddiviso in molte vignette dalla notevole intensità. A nove brani ispirati a frammenti di preludi skrjabiniani si alternano, infatti, dodici improvvisazioni ispirate alla nota tabella sinestetica che il compositore russo aveva creato inventando un legame tra lo spettro dei colori e il carattere espressivo della musica da lui composta.

«Umberto Petrin e Gianluigi Trovesi sono due spericolati giocolieri del pentagramma, sempre pronti a gettarsi in avventure che evitano con leggerezza e bravura i luoghi comuni e le banalità, prendendo spunto da musiche di epoche diversissime per realizzare una sintesi di linguaggi sempre personale e ricca di spunti interessanti e creativi», sottolinea nelle note di copertina Carlo Boccadoro. «Petrin è pianista sopraffino, dotato di un bellissimo suono che disegna panorami quasi “cinematografici” per ampiezza e capacità di colori; a questa abilità strumentale bisogna aggiungere una curiosità intellettuale che lo porta ad apprezzare musiche diversissime, dal free di Ornette Coleman al funk degli Chic; uguale apertura di orizzonti si ritrova nella personalità di Trovesi, che alternando diversi colori strumentali (clarinetto contralto, sax contralto, clarinetto piccolo) trova linee sempre inconfondibili, personali, dove il gusto dell’ironia e dello scherzo così tipici del suo stile si alternano a momenti che si riallacciano più strettamente alla tradizione jazzistica tout court. Anche Gianluigi spazia dalla musica rinascimentale al jazz più sperimentale, senza però realizzare minestroni stilistici improbabili ma, anzi, tenendo sempre ben salda la capacità di osservarne le più diverse sfaccettature per ricavarne suggestioni nuove». Il carattere di molti pezzi presenti nell’album non ha nulla di “non-finito” o di parziale, ognuno è un gioiello perfettamente cesellato e completo in se stesso, dove l’eco lontana delle armonie skjabiniane si stempera in quella del linguaggio jazzistico senza che questo abbia nulla di artificioso.

«Per musicisti di questo livello è normale confrontarsi con mondi diversi e muoversi al loro interno con assoluta naturalezza. Rispetto alle scorribande barocche del loro precedente album Vaghissimo Ritratto vi è qui una maggiore asciuttezza di approccio, le linee melodiche sono più angolose e sagomate e le atmosfere sono meno sognanti. La pulsazione ritmica, che nel precedente lavoro veniva quasi interamente abbandonata a favore di un lirismo quasi estatico, viene ripresa con vigore creando incastri di notevole virtuosismo e groove. Qualche suggestione di valzer fa capolino con garbo ogni tanto, convivendo pacificamente con le formule ritmiche derivate dal mondo dell’hip-hop che all’inizio del disco appaiono assieme alla voce del grandissimo poeta Osip Mandelstam’ (un modo per ricordarci che Petrin è grande appassionato di poesia e autore di versi)», continua Boccadoro. Le dodici improvvisazioni hanno «un carattere decisamente più astratto degli altri pezzi, ma riescono a non perdere un grammo della loro comunicatività grazie all’intesa telepatica tra i due musicisti, che li porta sempre ad ascoltare i più piccoli dettagli di fraseggio per restituirli reciprocamente arricchiti di nuova invenzione; i due musicisti evitano l’approccio “muscolare” e competitivo di troppi dischi in duo apparsi sulla scena negli ultimi anni, preferendo suonare unicamente lo stretto necessario, lasciando spazio uno all’altro con generosità. Le tessere di questo coloratissimo mosaico musicale alternano stati d’animo assai differenti formando però un’architettura di rara compattezza e solidità, che grazie alla freschezza improvvisativa dei due protagonisti passa in un lampo, facendo immediatamente voglia di ricominciare da capo l’ascolto del disco».

Dopo l’uscita di Doux Dèsirs del duo composto da Michel Godard Ihab Radwan, un progetto originale che unisce suggestioni francesi, italiane ed egiziane, prosegue il 2017 della Dodicilune che si preannuncia intenso e ricco di nuove produzioni nazionali e internazionali. Lunedì 20 febbraio, dopo “The Mingus Suite”, prosegue la collaborazione tra l’etichetta e il compositore e arrangiatore Adriano Clemente con “Havana Blue”, un progetto di composizioni in stile latin ispirate dalla musica di Bebo Valdes, Mario Bauza, Tito Puente, Mongo Santamaria e altri giganti della musica latina tradizionale. Martedì 21 febbraio in programma MPB! della cantante Paola Arnesano e del fisarmonicista Vince Abbracciante. Una celebrazione della musica popolare brasiliana dall’inizio del XX secolo ad oggi, intrisa di sentimenti e stati d’animo viscerali che ne caratterizzano il popolo: dalla “tris teza” alla “felicidade”, dalla “saudade” al “choro”. Martedì 28 febbraio il mese si chiude con “Evansiana”, inevitabilmente legato al ricordo della grande figura artistica di John Taylor, probabilmente il vero continuatore dell’estetica e del pianismo di Evans, scomparso poco dopo la registrazione di questo disco nel luglio 2015. Dopo “Blue from Heaven” è il secondo progetto che vede insieme TaylorPaul McCandlessPierluigi Balducci e Michele Rabbia.

L’etichetta salentina Dodicilune è attiva dal 1996. Dispone di un catalogo di oltre 200 produzioni di artisti italiani e stranieri, ed è distribuita in Italia e all’estero da IRD presso 400 punti vendita tra negozi di dischi, Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Messaggerie, Melbookstore. I dischi Do dicilune possono essere acquistati anche online (Amazon, Ibs, LaFeltrinelli, Jazzos) o scaricati in formato liquido su 56 tra le maggiori piattaforme del mondo (iTunes, Napster, Fnacmusic, Virginmega, Deezer, eMusic, RossoAlice, LastFm, Amazon, etc).


Info e catalogo su www.dodiciluneshop.it
Cartella stampa disco e ascolto brani di
Twelve Colours and Synesthetic Cells” su IJM.it (solo per utenti iscritti)
Dodicilune – Edizioni Discografiche & Musicali
Via Ferecide Siro 1/E – Lecce
Tel: 0832.091231

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