EMIGRARE PER LAVORARE
Di ritorno dall’HIGH END di Monaco non posso non fare alcune riflessioni sul mondo dell’Hi-Fi e su quello a noi più vicino dell’autocostruzione.
La fiera di Monaco è ormai, senza ombra di dubbio, la più importante al mondo.
538 espositori da 44 nazioni sono numeri che non lasciano spazio a fraintendimenti, ma se li analizziamo nel dettaglio, scopriamo che i dati sono ancora più impressionanti.
Due espositori su tre non sono tedeschi.
Degli oltre 21.000 visitatori (paganti, ovviamente!) più di un terzo sono operatori con una crescita del 16% rispetto al 2016, a riprova che gli affari si fanno in Germania e non più in America.
La presenza italiana è sempre più folta e se devi incontrare qualche operatore, puoi star sicuro che a Monaco uno spazio per fare due chiacchiere lo trovi sempre.
Quindi tutto bene… oppure no?!?
Beh, sì e no.
La realtà che si vede a Monaco è molto falsata dal mercato tedesco che va a gonfie vele.
In Italia la situazione è più complessa e molti operatori sono in grave difficoltà.
I rivenditori continuano a chiudere, quelli che resistono sono sempre più in affanno e anche alcuni distributori cominciano a soffrire.
Nel settore poi dell’autocostruzione la realtà è ancora più difficile.
I protagonisti di questo settore si contano sulla punta delle dita ma, almeno a vedere ciò che accade Oltralpe, si cominciano a vedere i primi segni di una inversione di tendenza.
Molti autocostruttori hanno fatto di necessità virtù e, dopo aver visto che i propri progetti funzionavano e incontravano il favore di amici e conoscenti, hanno deciso di fare il passo e di provare ad avviare una piccola produzione destinata al mercato, complice anche la riduzione dei numeri unitari generale.
Infatti se fino a qualche anno fa per intraprendere una produzione “pseudo-industriale” bisognava pensare di realizzare centinaia di pezzi l’anno, oggi si parla di decine di pezzi l’anno!
Ovviamente pochi pezzi significa massima attenzione alla qualità, al design, all’innovazione ma tutto diventa fattibile!
E infatti ho conosciuto almeno quattro nuovi produttori che fino a poco tempo fa erano solo dei grandi appassionati e lettori di COSTRUIRE HIFI da “semi-pro” e adesso hanno deciso di fare il salto del fossato e sono passati dall’altra parte.
Si tratta di produttori di alto artigianato, destinati ad un pubblico che può spendere e che non si fa problemi nello spendere quattro o cinquemila euro per un prodotto ma vuole in cambio un oggetto per certi versi “unico”.
Non si spiegherebbe altrimenti come mai i “brand” presenti a Monaco fossero quasi mille.
Purtroppo, e qui c’è il rovescio della medaglia, tre di loro hanno aperto la loro attività all’estero e il quarto si appresta a spostarsi in Svizzera a breve.
In pratica TUTTI, pur essendo italiani, hanno scelto di emigrare (non so se solo lavorativamente o anche come scelta di vita) per poter dare seguito al loro sogno.
Peccato.
Noi italiani siamo bravissimi a farci del male…
Scrivetemi cosa ne pensate, senza remore, a
abassanelli@costruirehifi.net.
Buona musica e avanti tutta!