Il concerto si apre con il brano di Péter Eötvös Alle vittime senza nome, composto in memoria delle migliaia di profughi morti nel Mediterraneo. Il concerto per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, dedicato a Anna Luisa Barbara von Keglevich, detta “Babette”, risente dell’influenza di Haydn e Mozart, due modelli per il compositore tedesco.
L’idea di comporre un poema su Don Giovanni, l’eroe-seduttore, nacque dalla lettura di un poema di Nikolaus Lenau, di cui Richard Strauss riportò alcune citazioni nella partitura originale per sottolineare l’ansia di piacere, il desiderio di ogni donna e la “calma dopo la tempesta”, introdotta dal tema dei corni, che prelude alla morte. I tiri burloni di Till Eulenspiegel, composto tra il 1894 e il 1895, è il poema sinfonico più estroso e allegro di Richard Strauss. La musica, attraverso il tema dei corni in 6/8 prima e quello del clarinetto dopo, racconta gli scherzi di Till Eulenspiegel, un personaggio della tradizione popolare tedesca che incarna uno spirito bizzarro e buffonesco che rovescia le bancarelle del mercato, corteggia le ragazze, sbeffeggia i chierici, imbroglia i dotti fino a che tutti, stanchi di lui, lo condannano a morte.