FEDELTA’ DEL SUONO n. 266 – Febbraio 2018

La forza della musica

 

 

EVERYBODY HURTS

 

When your day is long

And the night

The night is yours alone

When you’re sure you’ve had enough

Of this life

Well hang on

Don’t let yourself go

‘Cause everybody cries

And everybody hurts sometimes

Sometimes everything is wrong

Now it’s time to sing along

When your day is night alone (hold on)

(Hold on) if you feel like letting go (hold on)

If you think you’ve had too much

Of this life

Well, hang on

‘Cause everybody hurts

Take comfort in your friends

Everybody hurts

Don’t throw your hand

Oh, no

Don’t throw your hand

If you feel like you’re alone

No, no, no, you’re not alone

If you’re on your own

In this life

The days and nights are long

When you think you’ve had too much

Of this life

To hang on

Well, everybody hurts sometimes

Everybody cries

And everybody hurts sometimes

And everybody hurts sometimes

So, hold on, hold on

Hold on, hold on

Hold on, hold on

Hold on, hold on

Everybody hurts

You are not alone

 

 

Autore: Bill Berry, Michael Stipe, Peter Buck, Michael Mills

Cantante: Michael Stipe

 

 

Devo dire di non essere mai stato un fan dei REM.

Hanno scritto canzoni che hanno attraversato la nostra vita (penso ad esempio a “Losing my religion”) ma non mi hanno mai appassionato più di tanto.

Forse l’unica canzone che in un qualche modo mi ricordo è proprio “Everybody hurts”, probabilmente perché parla di tutti noi, delle nostre debolezze, dei momenti di sconforto, di quando pensi di essere solo con il tuo dolore, con le tue preoccupazioni… Ognuno di noi ha attraversato nella propria vita quello che viene chiamato un blue mood, un momento di depressione, più o meno lungo, più o meno intenso.

Di certo non sono dei bei momenti ma sapere, sentire che non sei solo, che anche altri hanno vissuto e provato le tue stesse sensazioni, aiuta a non lasciarsi andare.

 

La musica serve anche a questo.

A trovare la forza in noi stessi, a non sentirsi soli ma invece sentire che si è parte di un tutto più grande, di una umanità che vive, soffre, gioisce, resiste e cade…ma poi si rialza.

Grazie anche alla musica che, non a caso, segna in maniera quasi indelebile alcuni momenti della nostra vita.

Tutti noi abbiamo delle canzoni, dei brani o delle semplici melodie che, allorquando le sentiamo, fanno riaffiorare in noi sensazioni lontane, non sempre gioiose ma sempre importanti.

 

Strano parlare di depressione a pochi giorni da San Valentino. Strano ma non troppo.

L’amore è strettamente collegato alla gioia e al dolore. Quando si ama ci si esalta nella gioia e ci strugge nel dolore, il nostro cuore sembra esplodere quando la persona amata è vicina a noi ma poi quella stessa sensazione di pienezza lascia il passo al vuoto che si prova allorquando quella stessa persona si allontana o ci lascia…

Oggi posso ritenermi fortunato ma, come tutti, ho provato le varie sfumature di quel sentimento che è chiamato AMORE e che Robert Indiana, artista americano, ha così plasticamente raffigurato con quel dipinto che poi è divenuto scultura e che tutti possono vedere a New York e in molte altre città del mondo.

Paradossalmente la sua opera più famosa (“LOVE”) è anche quella che gli ha dato più grattacapi, visto che non riuscì a registrarla prima che divenisse di dominio pubblico… Robert Indiana non è diventato ricco grazie a questa sua opera ma se non altro è passato alla storia!

Anche noi questo mese abbiamo voluto festeggiare il mese degli innamorati con un omaggio pop a Robert Indiana, a modo nostro, ovviamente.

Chissà quale canzone ascoltava Robert Indiana quando stava lavorando a quella che diventò un’icona della cultura giovanile degli anni 60?

Chissà se ascoltava delle musiche natalizie o magari “Love me do” dei Beatles, “Baby love” delle Supremes con la fantastica voce di Diana Ross o magari “The girl from Ipanema” di Stan Getz e Astrud Gilberto, uno di quei brani che ancora oggi ci capita di ascoltare sui nostri impianti, magari in versione LP…

 

Io, proprio adesso mentre scrivo questo mio editoriale, sto ascoltando Chopin nel mio studio e non lo faccio con il mio impianto (che ho in sala) ma lo faccio utilizzando due Sonos One.

Già vedo una smorfia dipingersi sui vostri volti… beh, vi posso dire che per un ascolto di sottofondo, a volumi bassi (ora è piena notte) non sono niente male.

Molto comode da controllare attraverso la WiFi casalinga, mi permettono di ascoltare musica dovunque in casa (ne ho diverse, sparse praticamente in tutti gli angoli di casa!) e mi ci trovo molto bene. Le One poi sono state notevolmente migliorate rispetto alle PLAY:1. Ora hanno una maggior tenuta in basso e, accoppiate in modalità stereo, riescono anche a ricreare una discreta scena sonora…

Prossimamente, credo che ve ne parlerò in maniera più dettagliata anche se mi pacerebbe poterle provare a confronto con le nuove Apple HomePod.

Usciranno domani (9 febbraio, per voi che mi leggerete nei prossimi giorni!) ma in giro già se ne parla molto.

Devo dire che sono molto curioso e probabilmente il prossimo mese vi racconterò le mie prime impressioni.

 

Per ora torno ai miei Notturni ma vi invito a leggere con attenzione la SUPER PROVA in anteprima del nuovo integrato top di gamma della McIntosh, l’MA9000 (strepitoso!), la prova del bellissimo giradischi Atmo Sfera della italiana Audio Deva e un ritratto di Alessandro Faccendini (MPI Electronic e High Fidelity) realizzato da Giada Ventura…

Sono convinto che anche questo numero non mancherà di appassionarvi.

 

Scrivetemi pure, come sempre, senza remore a

 

abassanelli@fedeltadelsuono.net

 

Tanti auguri a tutti gli innamorati come me e anche a chi invece l’Amore non lo cerca proprio.

Buona musica e avanti tutta!

 


 

EDITORIALE

La forza della musica

di Andrea Bassanelli

 

IN COPERTINA

R.E.M.

La Grande Bellezza

di Mauro Bragagna

 

IL CAPPELLO A CILINDRO

Lettere al Direttore

di Andrea Bassanelli

 

VISTI DA VICINO

Alessandro Faccendini

(MPI Electronic e High Fidelity)

a cura di Giada Ventura

 

IL REGNO DEGLI ASCOLTI

Diffusori bookshelf

Atohm Sirocco 1

Le donne odiavano il Jazz

di Dimitri Santini

 

Lettore Universale

Arcam FMJ UDP-411

Ebbene sì, maledetto Carter, hai vinto anche stavolta!

di Dimitri Santini

 

Fonorivelatore Moving Coil

Dynavector XX-2 MKII

Eterna qualità

di Antonio Scanferlato

 

Lettore CD e DAC

Métronome Le Player 2S

La perfetta fusione di eleganza e ingegneria

di Marco Maria Bicelli

 

I DECALOGHI

di Lorenzo Zen

 

HI-END MAGAZINE®

Amplificatore integrato a stato solido

McIntosh MA9000

Il peso massimo dal cuore d’oro

di Alberto Guerrini e Andrea Bassanelli

 

Giradischi a cinghia senza piatto

Audio Deva Atmo Sfera Hi-End Edition

“L’uso crea l’organo” ovvero la rivincita del lamarckismo

di Gabriele Brilli

 

IL CLUB BLU PRESS

Accessori – Modulo Iscrizione e Abbonamenti

 

LA BACCHETTA MAGICA

FDS MUSICA a cura della Redazione

NOTIZIE DAL MONDO DELLA MUSICA a cura di Giada Ventura

DISCO DEL MESE di Mauro Bragagna

JAZZ DISCHI di Francesco Peluso

ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI di Mauro Bragagna

NOVITÀ AUDIOFILE MUSICALI a cura di Maurizio Vecchi

APPUNTAMENTI D’ASCOLTO a cura di Giada Ventura

 

ANNUNCI COMPRO/VENDO

a cura della Redazione

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