Il virtuosismo poderoso di Yefim Bronfman ha lasciato l’impronta perfino su uno scrittore come Philip Roth, che lo ha citato nel romanzo “La macchia umana”. Il pianista americano di origine russa occupa da oltre quarant’ anni la scena musicale internazionale, distinguendosi soprattutto come interprete del repertorio più virtuosistico e moderno. Il programma scelto per il ritorno al Quartetto rispecchia questa natura soprattutto negli esplosivi Trois mouvements de “Pétrouchka” di Stravinskij, considerati una delle vette più impervie di tutta la letteratura pianistica. Altrettanto virtuosistici, seppure in termini diversi ed espressivi, sono l’Humoreske op. 20 e l’ Arabesque op. 18 di Schumann e la Suite bergamasque di Debussy: Claude Debussy, Suite bergamasque, Robert Schumann, Arabesque in Do maggiore op. 18, Robert Schumann, Humoreske in si bemolle maggiore op. 20, Igor’ Stravinskij, Tre Movimenti da Petruska.