“GREAT RETURN”
I got lost, I went away
From my friends and my kin
When they saw me, the sellers of lies
Could hardly wait to begin
Then you stared at me with your unblinking eyes
And I made a great return
You welcomed me with your unblinking eyes
I made a great return
In my ancestral memory
Everybody’s still there
But I forgot where it all started from
And I acted like I did not care
Then you stared at me with your unblinking eyes
And I made a great return
I finally learned you can not sever the ties
I made a great return
In the garden of earthly delights
I was tempted to roam
Like Odysseus you brought me back
To the one place I want to call home
Then you stared at me with your unblinking eyes
I made a great return
A moment of stillness then what a surprise
I made a great return
I made a great return
Album: The Conversation
Autore: Tim Finn
In molti in questi giorni mi hanno chiesto come sia stato il Monaco di quest’anno, quali impressioni io ne abbia ricavato.
A tutti ho dato la stessa risposta: un Monaco in grande forma, un mercato europeo in piena ripresa anche se la tendenza sembra che sia verso l’ipertrofismo.
Diffusori alti tre metri, amplificatori monofonici grandi come lavatrici, oggetti dal consumo elettrico stratosferico, prezzi iperbolici…
L’ultima evidenza non è certo di questi ultimi mesi – bensì è una tendenza che ormai viene da lontano – ma le altre sono relativamente nuove.
Sembra quasi che alcuni grandi marchi del settore siano stati colpiti dal virus del gigantismo curato a dosi massicce di vitamine e steroidi.
Che senso può avere un amplificatore monofonico da 300 kg? Io che abito in una palazzina al secondo piano non potrei certo mettermelo in casa. Ovviamente mi si risponderà che il problema non sarebbe tanto il peso quanto il costo e che, se c’è qualcuno che può sborsare 1.000 euro al kg, di certo non abiterà in una palazzina al secondo piano con i solai standard.
Potrebbe essere ma quello stesso appassionato dal portafogli gonfio di banconote da 500 € dovrebbe anche chiedere un allaccio diretto alla centrale elettrica più vicina visto che alcuni di questi oggetti vantavano assorbimenti da 8/10 kW per canale! Ma anche in questo caso c’è chi mi ha già preceduto ricordandomi che il Wall Street Journal ci aveva già raccontato qualche mese fa la storia di Takeo Morita, un avvocato giapponese di 82 anni, che ha comprato per 10.000 dollari un palo della luce privato alla ricerca del flusso più puro di corrente elettrica per alimentare i suoi amplificatori americani da 60.000 dollari e le sue casse VOTT originali anni ‘60.
Facendo uno più uno più uno, forse allora scopriamo che queste “ipertrofie audiofile” non sono destinate al nostro vecchio continente ma ad economie e luoghi ben diversi e ben più aggressivi dal punto di vista economico.
Mi riferisco ovviamente al mercato asiatico dove anche l’HI-FI sta diventando uno status symbol da ostentare.
A riprova di ciò a Monaco partecipava per la prima volta il marchio cinese ESD che presentava un suo impianto monomarca dal costo di 1,2 Ml di euro! Sì, avete capito bene 1.200.000 € e, vi assicuro, non era neanche l’impianto più costoso visto e ascoltato a Monaco…
Non vi parlerò qui di come suonavano le lavatrici o l’iper-impianto cinese perché avrete modo di leggerne nell’ampio reportage che vi presentiamo da questo mese e che per tutta l’estate vi accompagnerà nelle curiosità e nei bellissimi ascolti fatti in Germania.
Si, ho parlato di bellissimi ascolti perché, e questa è una piacevole novità, tra le tante follie bisogna dire che quest’anno a Monaco si è ascoltato nettamente meglio di quanto non si fosse ascoltato negli ultimi anni. Segno che, probabilmente, tralasciando i mercati asiatici, chi vuole fare della sana Hi-Fi sa ancora come farla e sa anche come farci sognare!
Quello che qui mi preme anticiparvi sono invece TRE GRADITISSIMI RITORNI targati Sonus faber, Cambridge Audio e Chario.
Il primo ritorno riguarda Sonus faber che a Monaco ha presentato la sua nuova gamma di entry level denominata Sonetto. Livio Cucuzza ha ancora una volta colpito nel segno perché bisogna dire che sono bellissime!
Senza nulla togliere alle Principia e alle Venere (che peraltro rimangono ancora a catalogo), queste Sonetto sono decisamente belle, riprendendo in parte lo stile già visto con le stupende Olympica (talmente belle e ben suonanti che me le sono comprate!). Tutto bene, direte voi, ma dove sta il ritorno?
Beh, queste nuove Sonetto sono fatte nuovamente in Italia e di ciò non possiamo che rallegrarci oltre che fare un plauso a Filippo Fanton che ha con tenacia lavorato affinché ciò potesse realizzarsi. Bravi!
Il secondo ritorno riguarda un marchio storico di oltre manica, Cambridge Audio, che negli ultimi anni si era decisamente smarrito nei meandri dell’HI-FI da GDO.
Dimenticatevi gli ultimi cinque anni e preparatevi al GRANDE RITORNO di uno dei marchi inglesi che ha fatto la storia di questo mondo: la nuova linea EDGE è non solo bella ma suona da paura!
Grande potenza, grande trasparenza, un dettaglio notevolissimo per una nuova gamma composta da pre e finale separati e da un integrato, tutti capaci di interfacciarsi con la rete domestica in modo da consentire l’ascolto di musica liquida. Quando li abbiamo ascoltati ci siamo trovati di fronte ad una squadra di ingegneri tutti giovanissimi ma anche molto preparati ed appassionati.
Leggetevi a pag. 31 le nostre prime impressioni d’ascolto…
Last but not least, torniamo in Italia con un gradito ritorno: CHARIO.
Un marchio italiano che ha fatto la storia e che era da molto tempo sparito dai radar. C’è chi diceva fossero falliti, chi diceva che avevano chiuso, chi addirittura che il marchio fosse diventato di proprietà cinese.
Niente di tutto ciò! A Monaco abbiamo finalmente avuto modo di parlare con la nuova dirigenza TUTTA ITALIANA di Chario (Alessandro Migliorini e Michele Nebel) e con il “nuovo” responsabile del settore R&S, il mio “vecchio” amico Mario Murace, che ci ha illustrato e fatto ascoltare le due nuove linee: Aviator e Belong (vedi pag. 30 per una prima impressione di ascolto).
Belle e ben suonanti le Aviator, bellissima e innovativa la Belong Type S Limited, un progetto di bookshelf NO LIMIT che abbiamo avuto modo di ascoltare e gustarci con una certa tranquillità. La sala dove suonavano non era assolutamente idonea e ciononostante il carattere mostrato è di quelli che lasciano ben sperare. A brevissimo su queste pagine ne saprete di più!
Prima di salutarvi, vorrei darvi una chicca fresca fresca: il lancio di Amazon Prime Music, un nuovo servizio TOTALMENTE GRATUITO per i clienti Amazon Prime in Italia e che consente loro di accedere a oltre 2 milioni di brani, da ascoltare in streaming e/o disponibili per il download, tutto incluso nell’abbonamento Amazon Prime.
Il servizio è già attivo, funziona perfettamente e offre una grande varietà di offerta, sia di album che di playlist. E bravo Jeff Bezos…
Scrivetemi pure, come sempre, senza remore a
abassanelli@fedeltadelsuono.net
Buona musica e avanti tutta!
Il grande ritorno… per TRE!
di Andrea Bassanelli
IN COPERTINA
Johnny Cash
Hello, I’m Johnny Cash…
di Mauro Bragagna
IL CAPPELLO A CILINDRO
Lettere al Direttore
a cura di Andrea Bassanelli
Reportage Monaco 2018
Caro amico ti scrivo… (parte prima)
a cura di Dimitri Santini
Breaking news, great news & welcome back!
a cura di Dimitri Santini
Sonus faber e Audio Research
Chario
Cambridge Audio
IL REGNO DEGLI ASCOLTI
DAC
Musical Fidelity M6S DAC
La conversione secondo Michaelson
di Paolo Fontana
Sintoamplificatore
Yamaha R-N602
Il “multi-amplificatore”
di Paolo Lippe
Lettore CD
Roksan blak CD Player
The power in “blak”
di Gabriele Brilli
di Lorenzo Zen
HI-END MAGAZINE®
Diffusori bookshelf
ProAc Response DB3
Ritorno all’essenziale
di Alberto Guerrini
Preamplificatore e finale a valvole
LAB 12 PRE-1 e SUONO
Zorba danza ancora
di Dimitri Santini
PRIMO ASCOLTO
Diffusori da stand
Tannoy Eaton Legacy
Non chiamatelo bookshelf
di Dimitri Santini
IL CLUB BLU PRESS
Accessori – Modulo Iscrizione e Abbonamenti
LA BACCHETTA MAGICA
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ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI di Mauro Bragagna
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