GENOVA NEL CUORE…
Questo mese avrei voluto parlarvi del ritorno di Ari Polisois e del suo bellissimo articolo che qui pubblichiamo o avrei voluto parlarvi dei tre interessantissimi articoli dedicati alla pratica, diversi l’uno dall’altro, ma accomunati da tanta, tanta passione, oppure avrei voluto parlarvi dei consigli teorico-pratici su come mantenere in salute il nostro impianto hi-fi… avrei potuto parlare di tante cose ma invece siamo qui, tutti, a piangere 43 vittime, 9 feriti, 558 sfollati…
Il crollo del Ponte Morandi a Genova NON DOVEVA ACCADERE.
Alle 11.36 del 14 agosto di quest’anno è andato in scena l’ennesimo atto di una tragedia tutta italiana, fatta di incuria, malversazione, avarizia, furbizia, arroganza, menefreghismo. Potrei continuare con gli aggettivi ma le parole credo non bastino più per esprimere lo sdegno e la rabbia che ognuno di noi prova di fronte a queste catastrofi annunciate ed evitabili.
Io ho molti amici a Genova che mi raccontavano di un ponte in perenne stato di manutenzione. Io stesso, quando vivevo e lavoravo a Milano, sarò passato su quel ponte decine e decine di volte, trovando sempre uno o più cantieri aperti. Non che la cosa mi preoccupasse più di tanto visto che, ad esempio, la E45 è PERENNEMENTE in rifacimento, con deviazioni fisse da lustri.
Qui però il problema appare più grande e riguarda un modo di intendere la società e il capitalismo che probabilmente è arrivato al capolinea.
La società Autostrade, che dagli anni novanta ad oggi ha incassato 53.000.000.000 di EURO (53 MILIARDI!) non solo finora non si è pubblicamente scusata con le famiglie delle vittime e con tutti noi ma, ed è cosa di queste ore, sta discutendo con gli sfollati su poche migliaia di euro da dare quale anticipo di ciò che comunque dovrà dare loro: un legittimo ristorno del danno subito.
Come sempre ci diranno che la magistratura dovrà fare il suo corso (in questo caso ma in altri casi la magistratura è stata INCREDIBILMENTE solerte!), poi ci racconteranno la solita immancabile sfilza di fregnacce tutte tese a dimostrare che la colpa è di tutti e quindi di nessuno.
Io spero che tutto ciò non accada.
Io voglio sperare che questa volta chi ha sbagliato paghi non solo economicamente ma anche penalmente… e in fretta.
Nel frattempo piangiamo tutti i nostri morti e ringraziamo chi, con il loro altruismo e con la loro dedizione, ha da subito dimostrato che quando serve l’Italia c’è.
Un grazie alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e ai soccorritori della protezione civile che veramente con sprezzo del pericolo si sono DA SUBITO adoperati per salvare i feriti e mettere in sicurezza il posto.
A noi tutti il compito di NON DIMENTICARE.
Scrivetemi, come sempre, quello che ne pensate a:
Buona musica e avanti tutta!
GENOVA NEL CUORE…
di Andrea Bassanelli
Lettere al Direttore
COVER STORY
Un passo alla volta
di Ari Polisois
TEORIA
Dispositivi di contorno ai finali di potenza analogici a transistor, ovvero come mantenere il nostro impianto Hi-Fi in buona salute
di Guido Ballocca
PRATICA
Ampli HIRATA HOMAGE
di Luigi Frignani
Power Sound TV 2.0
Dai cavalli ai decibel
di Vincenzo Turturici
Nikkotto ovvero il Nikko 500 fa il “botto…”
di Fabio Barberini
CLUB DEI LETTORI