FEDELTÀ DEL SUONO #323 – FEBBRAIO 2023 – CIAO PAPÀ…

FEDELTÀ DEL SUONO #323 – FEBBRAIO 2023 – CIAO PAPÀ…

 

 

Ciao papà…

 

 

Per sempre camminerò su questi lidi, tra la sabbia e la spuma,

l’alta marea cancellerà le mie orme, e il vento soffierà via la spuma.

Ma il mare e la spiaggia rimarranno per sempre.

KAHLIL GIBRAN

 

 

MY WAY

 

 

[Verse 1]

And now, the end is near

And so I face the final curtain

My friend, I’ll say it clear

I’ll state my case, of which I’m certain

I’ve lived a life that’s full

I traveled each and every highway

And more, much more than this

I did it my way

 

[Verse 2]

Regrets, I’ve had a few

But then again, too few to mention

I did what I had to do

And saw it through without exemption

I planned each charted course

Each careful step along the byway

And more, much more than this

I did it my way

 

[Chorus]

Yes, there were times, I’m sure you knew

When I bit off more than I could chew

But through it all, when there was doubt

I ate it up and spit it out

I faced it all, and I stood tall

And did it my way

 

[Verse 3]

I’ve loved, I’ve laughed and cried

I’ve had my fill, my share of losing

And now, as tears subside

I find it all so amusing

To think I did all that

And may I say, not in a shy way

Oh, no, oh, no, not me

I did it my way

 

[Chorus]

For what is a man, what has he got?

If not himself, then he has naught

To say the things he truly feels

And not the words of one who kneels

The record shows I took the blows

And did it my way

 

[Outro]

Yes, it was my way

 

 

ALBUM: My Way

ARTISTA: Frank Sinatra

ANNO: 1969

 

Terni 4 febbraio 2023

 

È strano che scriva questo editoriale proprio in questa giornata che vede molte ricorrenze accavallarsi nella mia e vostra memoria.

Oggi sarebbe stato il 64° compleanno di Bebo Moroni, morto di cancro purtroppo poco tempo fa. Sempre il cancro è oggi all’attenzione mondiale, dato che si celebra la giornata mondiale contro il cancro per sensibilizzare la popolazione e portare alla luce non solo i problemi legati alle malattie tumorali, ma anche le giuste pratiche per prevenire e limitare l’insorgenza del cancro.

Sapete quanto forte sia il mio impegno personale e delle mie riviste per sensibilizzare tutti voi sul problema che il cancro rappresenta. Per fortuna si muore sempre meno di cancro ma tanti sono i problemi legati a questa malattia così impattante per chi ne è colpito e per le famiglie dei malati.

 

Ho detto che si muore sempre di meno di cancro ma, purtroppo, si continua a morire anche in tempi troppo veloci per chi ne è colpito e per i familiari di chi ne è colpito… e io ne sono stato e ne sono, mio malgrado, testimone diretto.

 

Mio padre è morto il 14 gennaio proprio per le complicanze legate ad un tumore al pancreas. Si è spento per fortuna non da solo, anche se era stato colpito da Covid (nonostante le CINQUE vaccinazioni). Mio fratello Daniele e mia madre sono riusciti a salutarlo e poi sono rimasto io fino alla fine, accompagnandolo verso la fine di questa sua Vita mentre ascoltava le note della nona sinfonia di Beethoven diretta da Herbert Von Karajan.

Sono cresciuto ascoltando Beethoven, Chopin, Mozart, Berlioz, Mahler, Bach, Haydn, Debussy, Shostakovich, Ravel, Mussorgsky, Rachmaninoff, Rimsky-Korsakov, Grieg, Sibelius, Schubert, Dvorak… ma con mio padre e i suoi amici ho scoperto anche il rock di Elvis Presley, dei Beatles e dei Beach Boys e la musica senza tempo di Frank Sinatra, Chuck Berry, Aretha Franklin, Muddy Waters, Otis Redding, Louis Armstrong, Nat King Cole, Miles Davis, Ray Charles, Charlie Parker, Duke Ellington, John Coltrane, Ella Fitzgerald, Bill Evans, Billie Holiday, Oscar Peterson, Thelonious Monk, etc.

Sono cresciuto con questi miti della musica moderna e con molti altri che mio padre mi fece ascoltare da ragazzo quando io invece amavo i Pink Floyd, David Bowie, Led Zeppelin, Queen, Rolling Stones e tutti i gruppi che un ragazzo di 15 anni amava negli anni ’80.

Ma mio padre amava anche alla follia la musica country di Jonny Cash, Willie Nelson, George Jones, John Denver e George Strait… difficile classificare i gusti musicali di mio padre se non con la convinzione che amava la Musica, amava ascoltarla con il suo impianto Sony da poco rimesso a posto e ancora perfettamente funzionante nonostante i quaranta e più anni di vita. Quando la Vita mi ha portato ad acquistare Fedeltà del Suono prima e a dirigerla poi, per mio padre si è aperto un mondo nuovo fatto di ascolti nella nostra sala di ascolto… ascolti che lo rendevano felice come spero che lo sia stato negli ultimi istanti di Vita ascoltando il terzo movimento della nona. Non è arrivato ad ascoltare il quarto e ultimo movimento, quell’Inno alla gioia che è diventato simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini.

Si dice che Beethoven fosse un fratello massone e che avesse usato una poesia di un altro fratello, Friedrich Schiller, per inserirla nel coro dell’ultimo movimento della sua ultima sinfonia proprio per rappresentare gli ideali illuministi che pervadevano il diciannovesimo secolo. Centocinquanta anni dopo fu proprio l’adattamento di Von Karajan ad essere adottato come inno europeo, a testimonianza che i principi di fratellanza e uguaglianza hanno travalicato epoche, persone e stati per approdare nella nostra vita di tutti i giorni. Mio padre amava Beethoven e in particolare la Quinta e la Nona sinfonia…

 

La morte di un genitore ti pone di fronte alla Vita in un modo diverso: per la prima volta sai di non avere più alcun paracadute, emotivo e pratico. Non sto a raccontarvi quello che si prova… oggi capisco che solo chi lo ha vissuto direttamente può comprendere l’impatto emotivo che ne consegue.

Quello che vorrei fare, se me lo permettete, è condividere con voi alcuni ricordi, alcune sensazioni e soprattutto la tradizione che mio padre mi ha trasmesso e che spero di poter tramandare io a mia volta.

Da ultimo, mi permetto un consiglio non richiesto: non rimandate mai a domani ciò che volete fare oggi. Nonostante la Vita sia frenetica e ci lasci sempre meno spazio e tempo, non dimenticate mai di dire “ti voglio bene”, “grazie”, “scusa”, “buongiorno” e “buonanotte” alle persone a cui volete bene. Trovate il tempo per farlo prima che sia troppo tardi.

 

Io nel frattempo vi invito a tenere d’occhio i nostri canali social su Facebook e il nostro sito web nelle prossime settimane, dove vi informeremo sugli sviluppi della situazione e su nuove iniziativa ONLINE che dovrebbero vedere PRESTO la luce!

 

Prima di salutarvi, non posso che invitarvi nuovamente a SOSTENERCI sottoscrivendo l’abbonamento a FEDELTÀ DEL SUONO oppure a rivolgervi, come avete sempre fatto, al VOSTRO EDICOLANTE DI FIDUCIA che continuerà a fornirvi la VOSTRA COPIA DELLA RIVISTA! Se, per qualsiasi motivo, non dovesse più averla, potete chiedere al VOSTRO EDICOLANTE di farsela rimandare oppure POTETE SCRIVERE A:

 

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chiedendo di acquistare la copia di questo numero, ma prima dell’uscita del numero successivo, allo STESSO PREZZO DI COPERTINA, SPESE DI INVIO COMPRESE.

 

Scrivetemi pure, come sempre, senza remore a:

abassanelli@fedeltadelsuono.net

 

Buona musica e avanti tutta!

Andrea Bassanelli

 

 


 

 

EDITORIALE

Ciao papà…

di Andrea Bassanelli

 

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