COSTRUIRE HIFI #295 – FEBBRAIO 2024 – IA: OPPORTUNITÀ O MINACCIA?
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.
TOMMASO MORO
Sono mesi ormai che non si fa altro che parlare di OpenAI ChatGPT (la prima, nata nel novembre 2022!), Google Bard, DALL-E, Copilot, Adobe Firefly, Grok, ecc. Se non sapete di cosa si tratta, di sicuro il vostro telefono è ancora di quelli con la tastiera fisica, con i tastini in plastica retroilluminati e il collegamento a internet del vostro provider fa le bizze ogni giorno!
Stiamo parlando del fenomeno del momento, ovvero della cosiddetta Intelligenza Artificiale, una cosa talmente nuova che il mio primo articolo, scritto nel lontano 1983 per la rivista “Panorama per i giovani“, edita dalla “Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro“, parlava esattamente di… Intelligenza Artificiale! Me lo ricordo perfettamente perché presi spunto da un libro che lessi proprio in quell’anno, “Artificial Intelligence” di Elaine Rich, che parlava delle nuove frontiere di quella che sarebbe stata, di lì a pochi anni, la vera seconda rivoluzione industriale! Sono passati 41 anni, e l’Intelligenza Artificiale è rimasta nel cassetto dei sogni, oggi aperto da persone come Bill Gates (co-fondatore di Microsoft e uno dei principali investitori di OpenAI, proprietaria di ChatGPT, che si aspetta di vedere molte innovazioni nel campo dell’Intelligenza Artificiale nel corso del 2024), ma è anche temuta da altri, come ad esempio Elon Musk (“L’Intelligenza Artificiale è una grande minaccia, serve un arbitro terzo” e ancora “L’AI è una grande minaccia per l’umanità“), che però, tanto per non farsi mancare nulla, ne ha creata una tutta sua chiamata Grok.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente e, soprattutto, perché ne parliamo qui?
Dopo l’immagine di sfondo della copertina del mese di gennaio, anche in questo mese di febbraio, l’immagine utilizzata è totalmente inventata da Firefly, l’IA di Adobe!
Già sento montare in voi la fatidica domanda: e chi se ne… importa?
Nessuno, sicuramente, ma vorrei farvi notare che nell’arco di pochissimo tempo (parliamo di qualche mese!) l’IA in questione ha fatto passi avanti IMPENSABILI. Oggi è quasi impossibile distinguere un’immagine vera da una creata dall’IA (ancora ci sono degli errori, ma sono sempre minori), ma soprattutto quello che ti colpisce è la facilità con cui si possono creare delle varianti: basta semplicemente descrivere nel modo più dettagliato possibile ciò che si vuole ottenere, e l’IA farà il resto! Si può iniziare chiedendo una “strada panoramica nella neve nell’ora dorata“, per poi magari aggiungere “strada panoramica sulla neve nell’ora dorata con della nebbia in lontananza e dei larici e degli abeti a fianco della strada“, e l’IA farà il resto…
Provateci e vedrete che quello che vi sto dicendo corrisponde esattamente alla realtà attuale. E non a caso uso il termine attuale perché Firefly (così come DALL-E) cambia e si “evolve” di giorno in giorno!
Si “evolve“, quasi come a dire che stiamo vivendo l’alba di un nuovo mondo, di una nuova dimensione della nostra esistenza.
Secondo voi sono esagerato? Non credo, visto che nel corso di quest’anno anche colossi come Apple entreranno nel mondo dell’IA con quella che viene definita IA Generativa, capace quindi di generare nuove situazioni e di imparare non solo da ciò che ci circonda ma anche dai propri errori. E voi capite quindi che si sta entrando in un terreno minato, dove il confine tra ciò che è utile e ciò che è potenzialmente dannoso comincia a divenire sfumato, tanto che alcuni grandi operatori della comunicazione cominciano a prendere provvedimenti per limitare per quanto possibile l’utilizzo indiscriminato di opere dell’ingegno protette da diritti d’autore. Come ad esempio ha fatto da qualche settimana Mediaset che in calce ad alcuni suoi programmi ha posto il seguente disclaimer: “È severamente vietato ogni utilizzo delle immagini trasmesse atto all’addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa così come l’utilizzo di mezzi automatizzati di data scraping”.
Il mondo che si apre dinanzi è, secondo me, molto interessante e potenzialmente foriero di grandi e importanti cambiamenti, anche se bisognerà prestare la massima attenzione sia tecnica che legislativa per evitare che accada ciò che James Cameron, acclamato regista del film “Terminator”, aveva previsto 40 anni fa (ottobre 1984): “Nel 1984 ho provato ad avvertirvi, ma non mi avete dato retta… il pericolo più grande è comunque l’uso militare che si potrebbe fare delle intelligenze artificiali”.
Scrivetemi cosa ne pensate, come sempre in piena libertà…
In conclusione, non posso che invitarvi nuovamente a SOSTENERCI sottoscrivendo l’abbonamento a COSTRUIRE HIFI (al costo di 85,00 €) oppure a rivolgervi, come avete sempre fatto, al VOSTRO EDICOLANTE DI FIDUCIA che continuerà a fornirvi la VOSTRA COPIA DELLA RIVISTA! Se non dovesse più averla, potete chiedere al VOSTRO EDICOLANTE di farsela rimandare oppure POTETE SCRIVERE A: abbonamenti@blupress.it chiedendo di acquistare la copia di questo numero, ma prima dell’uscita del numero successivo, allo STESSO PREZZO DI COPERTINA, SPESE DI INVIO COMPRESE.
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Buona musica e avanti tutta!
Andrea Bassanelli
IA: opportunità o minaccia?
di Andrea Bassanelli
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NWG10 improved
Miglioriamo un diffusore a 2 vie ad alta efficienza
di Marco Bonioli
TEORIA
Psicoacustica e dintorni
I cavi audio e la mente ingannata
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PRATICA
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SPECIALE
L’angolo dell’Ing. #16
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A cura di Pierluigi Marzullo
Che dire del fattore di smorzamento dei diffusori e quanto ne serve?
di Jan Didden, audioXpress Technical Editor (traduzione a cura di Pierluigi Marzullo)
L’impedenza di uscita dell’amplificatore ed il fattore di smorzamento
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L’impedenza di uscita
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Dal concetto all’implementazione.
Facile guida alla creazione di progetti elettronici innovativi (3ª parte)
di Fabio Barberini
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