“Evansiana” è il secondo progetto discografico del quartetto. Circa quattro anni dopo “Blue from Heaven” (il disco pubblicato, come il precedente, dalla Dodicilune Records con il coordinamento di Balducci e la produzione di Gabriele Rampino, direttore artistico dell’etichetta salentina) esce in Italia e all’estero distribuito da Ird e nei migliori store digitali. “Evansiana” è inevitabilmente legato al ricordo della grande figura artistica di John Taylor, scomparso nel luglio 2015 poco dopo la registrazione del cd, probabilmente il vero continuatore dell’estetica e del pianismo di Evans.
Dopo l’uscita di “Doux Dèsirs” di Michel Godard e Ihab Radwan, “Twelve Colours and Synesthetic Cells” di Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin, “Havana Blue” di Adriano Clemente e MPB! di Paola Arnesano e Vince Abbracciante, prosegue il 2017 dell’etichetta salentina Dodicilune che si preannuncia intenso e ricco di nuove produzioni nazionali e internazionali.
La quinta e ultima uscita di febbraio è “Evansiana”, un’antologia di dieci brani del repertorio di Bill Evans, secondo progetto discografico del quartetto composto dal pianista britannico John Taylor, dal fiatista statunitense Paul McCandless, dal bassista pugliese Pierluigi Balducci e dal percussionista piemontese Michele Rabbia. Circa quattro anni dopo “Blue from Heaven”, martedì 28 febbraio il disco – con il coordinamento di Balducci e la produzione di Gabriele Rampino, direttore artistico della Dodicilune – esce in Italia e all’estero distribuito da IRD e nei migliori store digitali. “Evansiana” è inevitabilmente legato al ricordo della grande figura artistica di John Taylor, scomparso nel luglio 2015 poco dopo la registrazione del cd, probabilmente il vero continuatore dell’estetica e del pianismo di Evans. In scaletta sette brani firmati dal musicista statunitense (Very early, Re: person I knew, Time remembered, Turn out the stars, B winor waltz – for Elaine, Children play song, Epilogue) e altri tre pezzi del suo repertorio, firmati da Bernstein/Comden/Green (Some other time), Kenny Wheeler (Sweet Dulcinea Blue) e Miles Davis (Blue in green).
Bassista tra i più interessanti della scena jazzistica italiana, Pierluigi Balducci si è esibito in Italia e all’estero collaborando con musicisti come Ernst Reijseger, Robert Bonisolo, Luciano Biondini, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto, Michele Rabbia, Antonio Tosques, e molti altri. È attualmente co-leader della formazione “Nuevo Tango Ensamble”, tra le più significative formazioni europee nel suo genere. Recentemente, gli è stata dedicata una voce nel Dizionario del jazz italiano, edito nel 2014 dalla Feltrinelli. Con questo disco prosegue la sua collaborazione con la Dodicilune dopo “Small Ensemble: Leggero” (2006), “Stupor Mundi” (2009), “Blue from heaven” (2012), “Amori sospesi” (2015) con Gabriele Mirabassi e Nando Di Modugno, “Cinema – Volume 1” (2016) con Vincenzo ‘Viz’ Maurogiovanni e la partecipazione ai progetti Synopsis dell’Antonio Tosques Quartet (2007), “Galantuomini” di Gabriele Rampino (2009) e “My Waits. Tom Waits Songbook” della cantante Serena Spedicato (2012).
Paul McCandless, fiatista e compositore statunitense, è uno dei fondatori del gruppo degli Oregon nel 1971 insieme a Ralph Towner, Glen Moore e Collin Walcott. Uno dei pochissimi oboisti di jazz al mondo, anche polistrumentista (sax soprano, corno inglese, sopranino, clarinetto e clarinetto basso). Innumerevoli le sue collaborazioni con tutti i grandi del jazz moderno come Jaco Pastorius, Carla Bley, Wynton Marsalis, Lyle Mays, Pat Metheny, Mark Isham, Steve Reich, Al Jarreau e molti altri.
John Taylor, pianista britannico, fondatore nel 1977 dello storico gruppo degli Azimuth, con Norma Winstone e Kenny Wheeler. Considerato uno dei più creativi e poliedrici pianisti del jazz moderno, dotato di incredibile senso lirico e ritmico, caposcuola e riferimento delle nuove generazioni, ha collaborato con tutti i grandi del jazz quali Jan Garbarek, Enrico Rava, Gil Evans, Lee Konitz, Charlie Mariano, Maria Pia De Vito, Ralph Towner, Charlie Haden.
Michele Rabbia, percussionista e batterista creativo e innovativo, famoso per l’uso di strumenti atipici nel suo percorso di esplorazione del mondo dei suoni. Ha collaborato con tutti i grandi del jazz mondiale come Antonello Salis, Charlie Mariano, Stefano Battaglia, Dominique Pifarely, Paul McCandless, Michel Portal, Enrico Pieranunzi, Michel Godard, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Eivin Aarset, Sainkho Namtchylak, John Tchicai, Bruno Chevillon e molti altri.